Low Cost Design è un archivio, un libro, un progetto.
Low Cost Design è stato un incontro all’interno del Festival d’Internazionale a Ferrara.
Daniele Pario Perra è professore all’Università di Rotterdam, ex artista contemporaneo ora si definisce artista relazionale. Non è una cosa astratta come sembra, il delirio mentale e filosofico di un radicalchic fuori dalla realtà. Tutt’altro.
Il progetto si muove tra la definizione “Design is everywhere – ovvero la necessità è sempre madre dell’invenzione” e il concetto munariano “si può sempre fare in un altro modo”.
L’autore del libro, all’incontro, parla contemporaneamente di arte, educazione e riuso.
Uno sguardo sul mondo reale, un viaggio tra il nord Europa e il sud del Mediterraneo per vedere come creatività e riuso siano pratica quotidiana. Per farci capire che siamo troppo abituati a spendere soldi per comprare oggetti costruiti ad hoc per ogni minima esigenza quotidiana quando, con un minimo di sforzo mentale, potremmo riutilizzare ciò che quasi automaticamente gettiamo in un cassonetto in attesa che, nel migliore dei casi, venga riciclato.
Il libro, di per sè, è organizzato in diverse categorie di progettazione ed è importante spunto di ideazione.
Artisticamente ricorda l’object trouvé duchampiano, umanamente è l’abitudine ormani perduta di non gettare nulla che può essere ancora utile.
Uscire dallo schema. Trovare un ruolo alle cose. Pensare in prima persona. Non lasciare che siano altri a decidere quale scopo deve avere un determinato oggetto impacchettandolo, etichettandolo e spedendolo direttamente al nostro “supermercato di fiducia”.
Così una persiana diventa portariviste, una caffettiera è un ferro da stiro e viceversa, un tubo idraulico un bidone dell’immondizia, un supporto per cavi elettrici un tavolo.
Con un minimo di fantasia, necessità e coscienza critica.
LowCostDesign
ottobre 21, 2010 di bambinaportoghese
Bello! Il libro ce l’hai? Lo presteresti? 🙂
Mari
Certo! Ve lo porto al porssimo incontro! 😀
Commento serio:
Io ho visto il libro e dà spunti veramente interessanti… Tanto che ho già trovato l’idea per il tavolo di una mia futura-ipotetica-inverosimile casa.
Commento faceto:
“concetto munariano”, “object trouvé duchampiano”… oh, è la mia morosa che usa queste parole difficili! Si vede che lei studia!